Civiltà extraterrestri

2262

Estratto del capitolo 1 del volume “La molteplicità dell’uno” scritto da Alessandro Marcon.

L’universalità della vita

Fin da quando l’uomo ha volto il suo sguardo verso il cielo ha sempre visto e descritto fenomeni celesti che ha attribuito agli dei.
Ne rintracciamo testimonianza negli antichi testi sacri di tutte le religioni e nelle cronache storiche d’autori greci e latini, su cui si possono trovare testi specializzati.
Si può già fare un primo riferimento ad alcuni brani tratti da: “Il libro dei prodigi” di Giulio Ossequiente.

NEL SECONDO CONSOLATO Dl PUBLIO TUBERTO E Dl AGRIPPA MENENIO LUNATO
500aC. / 251 ab U.c.
Per lungo tempo nella notte furono visti ardere nel cielo oggetti infiammati dalla forma di lance da combattimento.

NEL CONSOLATO DI AULO POSTUMIO ALBINO REGILLENSE E DI SPURIO FURIO MEDULLINO FUSCO
461 a.C. / 290 ab U.c.
Fu visto nuovamente e con grande fulgore ardere il cielo e molti altri prodigi di forme e figure strane si mostrarono agli sguardi spaventati degli spettatori. Per questi prodigi ci si astenne per tre giorni da ogni lavoro.

NEL CONSOLATO DI PUBLIO AFRICANO E DI GAIO FULVIO 132 a.C. / 618 ab U.c.
In Aminterno fu visto di notte un sole e la sua luce fu vista per un certo tempo.

NEL CONSOLATO DI GAIO MARIO E DI LUCIO VALERIO
98a.C. / 652 ab U.c.
Verso l’ora del tramonto del sole un corpo rotondo simile ad uno scudo fu visto passare rapidamente.

Da notare che tanto Plinio il Vecchio che Livio indicavano col termine “arma” lo scudo. Questo prodigio celeste si presentò dunque come se vi fossero degli “scudi in cielo”. L’interpretazione e anche avvalorata da Livio quando, in altri passi delle sue “Storie “, usa il termine “clypeus ardens”?, ossia lo “scudo di fuoco “, che s’identifica pure con lo stesso fenomeno o corpo celeste, ricordato col termine “sol “. “Arma” significa anche “armata”; oggi potremmo dire “squadriglia” o “formazione aerea”. La descrizione di questi oggetti celesti, non meglio precisati dagli autori antichi, rende incerta qualunque nostra supposizione. D’altra parte non si può neppure pensare a piccole meteore in collisione, impegnanti tutta la volta celeste visibile dai luoghi da cui fu possibile osservare il prodigio.
Anche facendo menzione al Testo Sacro più vicino alla cultura occidentale “la Sacra Bibbia” si possono trovare alcuni riferimenti.

Anche oggi non mancano testimonianze d’avvistamenti d’eventi che sembrano uscire dall’ordinario: miraggi, fenomeni atmosferici, psicosi collettiva, prodotti della moderna tecnologia o… visitatori dallo spazio?
Le ipotesi sono molteplici e molto influisce anche il desiderio di notorietà di parecchi individui e l’ignoranza e l’ingenuità di molti osservatori.
In merito alla casistica UFO, il dr. Hynek propose una classificazione degli avvistamenti che viene attualmente adottata in tutto il mondo.
Hynek distingue infatti, a seconda del contenuto dei rapporti, 6 tipi base di avvistamento, tre a distanza e tre ravvicinati.
Gli avvistamenti “a distanza” vengono denominati e distinti nel modo seguente:
1. Luci notturne, ovvero fonti luminose di notte viste nel cielo, la cui traiettoria risulta non riferibile né ad aerei, né a pallonisonda, né a meteore, né a satelliti artificiali e che sovente danno l’impressione di un comportamento intelligente.
2. Oggetti diurni, ovvero corpi di spetto metallico, di forma prevalentemente circolare, di colore per lo più argenteo, capace di prestazioni che sembrano violare le leggi fisiche conosciute: velocità supersoniche senza produzione del caratteristico”bang”, arresti improvvisi, stazionamenti in aria, accelerazioni fulminee virate ad angolo retto senza apparente rallentamento, moti peculiari come oscillazioni, rotazioni, perdite di quota a “foglia morta”.
3. Radar-visuali, ovvero apparizioni sullo schermo radar di bersagli ben definiti, non riferibili a malfunzioni radar né a fenomeni atmosferici, con contemporanea percezione visuale, nello stesso punto del cielo esplorato dal radar, di luci od oggetti insolti del tipo descritto nelle due categorie precedenti.
Le osservazioni “ravvicinate” sono quelle fatte a meno di duecento metri di distanza. Esse costituiscono il dato di maggiore interesse offerto dalla statistica UFO, in quanto la vicinanza consente al testimone di percepire il fenomeno nei sui dettagli e rende molto meno plausibile l’ipotesi di un equivoco con un evento di tipo convenzionale. Hynek, originariamente, distingue tre diversi tipi di “incontro ravvicinato”:

Di là da un‘analisi critica del fenomeno, che sarà affrontato in seguito, si può cercare di darne una spiegazione logica che se non servirà, in mancanza di dati certi e tangibili, a provarne l’incontestabile veridicità, potrà perlomeno renderlo accettabile alla ragione.

Veniamo quindi ora alla seconda parte della domanda iniziale: la nostra Terra è stata visitata in passato da civiltà tecnologiche aliene? E, lo è tuttora?
Qualsiasi ipotesi, anche per i meno scettici, deve essere comprovata da valide testimonianze ed osservazioni. Per quanto riguarda le antiche testimonianze, se ne possono trovare in abbondanza nei testi sacri di ogni religione. Parlando di quello più vicino alla nostra cultura occidentale, possiamo fare riferimento alla Bibbia. Molto si è scritto su quest’argomento ma saranno ricordati solo alcuni dei passi più indicativi, ai quali far seguire una possibile interpretazione.

Ci sono inoltre degli avvistamenti d’oggetti dovuti alla tecnologia dell’uomo fra cui: palloni sonda, dirigibili, satelliti artificiali o aerei.
Fra questi ultimi ve ne possono essere alcuni che, in quanto prototipi d’avanzata tecnologia militare, si possono discostare anche di molto dalle forme e prestazioni che ci sono consuete. Cito, per esempio, lo “Stealth”, che ha fatto la sua apparizione nella Guerra del Golfo, o ancora il progetto “Aurora”, in cui vengono sperimentati gli ultimi ritrovati della tecnologia bellica.
Tali velivoli, secondo quanto riferito da Edgar Fouche di Rothschild durante un congresso internazionale sugli UFO tenutosi a Laughlin, Nevada nel 1998, userebbero una tecnologia segreta di retroingegneria aliena e sarebbero orientati verso una forma di tipo triangolare:

Sicuramente i governi (o i servizi che stanno dietro di loro) sanno sull’argomento più di quanto vogliano far credere, ma ne negano l’esistenza cercando in tutti i modi di gettare discredito su quanti sostengono “teorie extraterrestri”, ridicolizzandole e portando prove del tutto circostanziali per provare la non veridicità dei fenomeni osservati. Una motivazione a quest’atteggiamento potrebbe essere data dal fatto che, non sapendo assolutamente nulla né delle motivazioni per cui questi “visitatori” dallo spazio frequentano il nostro pianeta, né della loro provenienza, non saprebbero assolutamente quali spiegazioni dare all’opinione pubblica riguardo alla loro presenza sulla Terra. Conseguentemente, non essendo uso degli enti governativi e della scienza ufficiale ammettere la loro ignoranza, preferiscono la più agevole procedura d’insabbiare prove e testimonianze.
D’altronde se, come affermano ufficialmente, veramente fossero convinti che non esistono altre forme di vita extraterrestri, che senso avrebbe porre direttive ai piloti civili e militari affinché forniscano dettagliati rapporti sugli avvistamenti o spendere miliardi per il progetto SETI col radiotelescopio di Arecibo a Portorico?

Accontentano quindi i mezzi d’informazione (spesso gestiti dagli stessi governi) con spiegazioni del tutto superficiali atte solo a gettare discredito sull’avvenimento ma che, ad un più approfondito esame, che loro si guardano bene di fare, risultano del tutto inattendibili.
Vorrei qui menzionare solo alcuni dei numerosi esempi che si potrebbero citare.

Altro fatto per il quale affermarono, dando gran pubblicità alla cosa, d’avere dato una convincente spiegazione, è stato quello dei misteriosi cerchi nel grano che apparivano misteriosamente nella campagna inglese. La colpa di tutto, sarebbe stata da attribuirsi alla fantasiosa inventiva di due sessagenari inglesi che li avrebbero eseguiti manovrando un particolare attrezzo di loro invenzione.
Anche qui tutti soddisfatti della spiegazione che avrebbe fatto cadere le presunte interferenze di extraterrestri o la presenza di strani fenomeni. Possiamo leggere in vari documenti presentati (es.: Giornale dei Misteri n. 246), particolari che ci danno la vera dimensione del fatto.

Da menzionare, infine, un breve articolo apparso, solo per dovere di cronaca, su il Messaggero del 25 Agosto 1993 e che riporto integralmente:

WASHINGTON – “Un gruppo di scienziati ha accusato la NASA di aver sabotato la sonda Mars Observer per non svelare l’esistenza di resti di una civiltà extraterrestre sul pianeta rosso. A sostenerlo sono gli studiosi del gruppo Mars Mission che hanno analizzato le celebri foto e i dati inviati diciassette anni fa dalle sonde spaziali Viking, arrivando alla conclusione che su Marte è esistita una civiltà avanzata. Tra gli scienziati, l’astronomo Tom Van Flandern (Università di Yale), il cartografo Erol Torun, della Defense Mapping Agency, il professor David Webb, della Commissione Spaziale Presidenziale e lo specialista d’immagini Mark Carlotto (Analytic Sciences Corporation). Gli studiosi affermano che le forme fotografate a suo tempo nella regione di Marte denominata Sidonia (Cydonia) sono due grandi strutture a forma di volto, alcune piramidi, una fortezza e una cittadella disposte a pentagono”.

una ricerca eseguita da tecnici della N.A.S.A. riportata sul: Journal of the British Interplanetary Society (vol. 43 pp. 203-208; 1990) nella quale si afferma come, a seguito d’accurate indagini eseguite al computer con l’analisi dei frattali, non ci sono probabilità accettabili che questa sia un’opera dovuta ad eventi naturali.

Nonostante cerchino di far credere che nessuna razza intelligente esista al di fuori del nostro pianeta, i governi, in particolare quello Americano, sanno sull’argomento più di quanto vogliano farci credere, specie se è vero, come hanno testimoniato numerosi personaggi degni di fede, appartenenti alle forze armate Statunitensi, che nel 1947 entrarono in possesso di un U.F.O. precipitato a Roswell, nel Texas, d’avere catturato vivo uno dei suoi occupanti e d’averlo tenuto sotto osservazione.

Riguardo alla tecnologia aliena acquisita c’è la testimonianza di Bob Lazar, un tecnico che ha lavorato diversi anni nella base segreta nominata “Area 51”.