I Colori dell’Anima: la pittura emozionale di Sara Cenfra

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di Alessandro Moriccioni

L’artista Sara Cenfra è una figura nella quale gli aspetti pittorici e quelli spirituali trovano una piena convergenza nell’opera rappresentata.

Osservando i suoi lavori non si può non rimanere ammirati dalla loro immediatezza e potenza espressiva. Uno sprigionarsi di energie, frutto dell’ispirato mix tra forma e colore. La costruzione dell’opera nell’artista avviene in modo  spontaneo, con una totale assenza di logiche imitative. Le forme, da quelle più geometriche a quelle più libere e astratte, obbediscono a criteri puri di immaginazione,  animandosi di luce e movimento non appena viene posto in esse il colore. Potremmo azzardare che sia proprio il colore il tratto distintivo della pittura di Sara Cenfra. Come ben affermò il suo professore di liceo, A. Salvi, docente e critico d’arte, evidenziando che il senso della profondità di alcuni quadri di Sara non scaturisse dall’utilizzo delle linee prospettiche, ma dal sapiente uso dei colori. Colori tenaci, accostati in modo da offrirci il più ampio caleidoscopio cromatico; colori che generano forme, che riempiono vuoti e paiono muoversi sulla tela, in una dinamica di luci ed ombre che accarezza l’osservatore per l’intera visione dell’opera.

Immagini, forme, cromie che, come affermato in precedenza, sembrano venir fuori direttamente dall’immaginario dell’artista, dal suo mondo onirico e visionario, senza passaggi materiali. Sara Cenfra è una cantrice di mondi interiori e, tanto si tratti di una veduta o un tramonto, di un “denso” nudo o uno scenario metafisico, e’ sempre l'”oltre” a parlare e un paesaggio interiore ad assumere una soprendente, articolata forma esteriore. Una pittura dello spirito che dilata la coscienza oltre lo spazio fisico della tela, proiettando chi la osserva nel proprio stesso spazio interiore, alla ricerca di quei mondi, colori e forme impressi nell’opera, i quali risultano talmente evocativi da sembrare archetipi di immaginazione collettiva.

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