Un popolo di santi e navigatori…

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Editoriale di Terra Incognita Magazine n.13

di Andrea Somma

Mehmet Ali Agca

Il 13 maggio 1981, l’ex lupo grigio Mehmet Ali Agca diviene la persona più popolare al mondo dopo aver attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II. Il pontefice subì un lungo intervento chirugico che fortunatamente gli salvò la vita, mentre l’attentatore venne immediatamente arrestato e, dopo un processo per direttissima, condannato all’ergastolo.
Il 22 giugno 1983 una giovane quindicenne della Città del Vaticano, Emanuela Orlandi, scompare misteriosamente senza lasciare alcuna traccia. Come sempre accade in questi casi, si rincorrono voci e vengono avanzate le ipotesi più disparate. La Orlandi era la figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia e per questo si è collegato la scomparsa della ragazza allo scandalo dello IOR, alla Banda della Magliana, ai servizi segreti nazionali ed internazionali…
La verità naturalmente non è stata svelata e la sorte della povera Emanuela è tuttora avvolta nel più fitto mistero.
Due casi che sembrerebbero privi di qualsiasi collegamento, almeno fino a qualche settimana fa. Ali Agca infatti lo scorso gennaio è stato scarcerato dopo oltre 29 anni di reclusione. Nelle sue prime dichiarazioni ha affermato di essere niente meno che Gesù Cristo ma, soprattutto, ha aggiunto che Emanuela Orlandi è viva e vegeta. La ragazza infatti sarebbe stata rapita per barattare la sua liberazione con la scarcerazione di Ali Agca. Come se non fosse sufficiente ha affermato che svelerà i motivi che l’hanno spinto a sparare al Papa e che, inoltre, è a conoscenza di segreti in grado di sconvolgere il mondo. Proprio in questi giorni ha inoltre incontrato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, a cui ha promesso di riportare a casa sana e salva sua sorella. E’ inutile sottolineare che Agca sia stato, e sia ancora, subissato di richieste per rilasciare interviste, naturalmente dietro lauta ricompensa, senza considerare l’inevitabile libro che lo stesso attentatore scriverà di suo pugno con l’obiettivo, sono sue parole, “di farci tanti soldi”.
Siamo alle solite. Una persona sale alla ribalta per un gesto non proprio condivisibile, sconta solo in parte la sua condanna e torna in libertà annunciando rivelazioni sconcertanti, ricomparse miracolose di persone, naturalmente arricchendo il proprio conto in banca con interviste esclusive. Insomma anni e anni di ricerche e indagini quando per ritrovare Emanuela Orlandi sarebbe stato sufficiente liberare un criminale in più.
Siamo italiani, un “popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori”… ma ancor di più, un popolo di “fregnoni”.