Il mistero della tomba vuota

3267

di Nicoletta Camilla Travaglini

tomba1Torricella Peligna è un grazioso paesino dell’hinterland abruzzese, patria dello scrittore italoamericano John Fante e di Vincenzo Bellini solo per citarne alcuni. Questo incantevole luogo è stato, nei secoli un punto di strategica importanza, poiché in parte del suo territorio si ubicavano diverse città romane, tra cui anche un Municipium abbastanza importante. Con il passare dei secoli esso non ha perso la sua rilevanza ed è stato anche un crocevia importante durante il brigantaggio come fu un punto di forza e opposizione durante la Seconda Guerra Mondiale. Intorno a questi luoghi così carichi di storia è naturale che aleggino anche tante leggende e come si sa, molte di queste  si basano su fatti realmente accaduti!
 La tradizione vuole che Annibale, generale cartaginese, sia passato lungo quello che poi fu definito il Tratturo del Re o Tratturo Magno,  cioè  quel tratto di strada chiamata tratturo e che collega L’Aquila a Foggia, e pare che all’altezza del territorio di Bomba, patria di Silvio e Betrando Spaventa,  vi sia stata una scontro con una legione romana che stava transitando da Monte Pallano verso il Municipium di Juvanum.
Sembra che i romani, durante questa battaglia, che ebbero con i cartaginesi di Annibale, riportarono gravi perdite da come si evince da una tomba ubicata nel territorio di Torricella Peligna nella zona di Monte Moresco. Questa sepoltura è scavata nella roccia viva e si trova sulla sommità di un grande macigno, posto nel mezzo di un bosco di querce, piante sacre alle fate ed ai druidi, sul quale sono stati ricavati di gradini che portano alla tomba nella quale è stata scolpita perfino un guanciale dove, nelle intenzioni di coloro che la costruirono, doveva riposare per sempre il nobile capo di un valoroso guerriero, di cui ignoriamo l’identità!
Sul bordo della tomba sono visibili anche delle coppelle atte ad ospitare delle piccole torce con il fine di rischiarare il cammino del defunto verso l’oltretomba!
Questo sepolcro, secondo racconti orali, ospitava un generale romano tutto coperto d’oro, ma esso fu violato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Alcune leggende dicono che nelle notti senza luna si odono dei passi cadenzati e dei rumori metallici come di spade che si incrociano seguite da urla strazianti; altri sostengono di aver visto una intera legione marciare lungo questi viottoli in mezzo al bosco e poi scomparire all’altezza della tomba. Altri sussurrano che tale zona è piena di tombe e non è raro vedere degli spiriti guardiani che vigilano sui tesori degli antichi.
tomba2Sempre in tema di leggende che aleggiano in questi luoghi, si dice la succitata tomba sia, in realtà, di un nobile Longobardo, cosa alquanto probabile se si pensa che vicino a tale luogo vi siano stati rivenuti elmi, spade ed armature risalenti a tale periodo e che di questi  cimeli solo uno è conservato presso il Museo Bizantino ed Altomedioevale di Crecchio in provincia di Chieti, e la sua rilevanza è abbastanza importante dato che quest’elmo è l’unico esistente in Italia e ne esistono solo sei in tutto il mondo se si pensa, inoltre, che nel museo di Berlino in Germania vi è il cosiddetto elmo di Montepaganico, simile a quello ospitato nel museo di Crecchio, trovato verso la fine dell’ottocento in provincia di Teramo e portato in Germania da emissari di Hitler che ritennero, forse, fosse, uno dei tanti amuleti con cui il dittatore teutonico avrebbe conquistato il mondo!
Non lontano dalla tomba vi sono anche delle rovine di una antica chiesa dedicata a Santa Lucia, protomartire molto venerata dai Longobardi; in un altura vicina si trovano, invece, le rovine di una antica città romana di cui si ignora il nome, ed infine si dice che sul promontorio che da il nome alla zona cioè Monte Moresco vi siano dei ruderi di un antica abbazia!
Il significato dell’etimo del nome di questo luogo è molto controverso: alcuni dicono che esso indichi il monte dove era ubicato le rovine di un castello appartenuto forse ai mori, alcuni sostengono che esso significhi semplicemente luogo posto in alto, altri ancora attribuiscono a questo posto una valenza mistico-magico.