Tra falso e realtà

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Editoriale di Terra Incognita Magazine 19

di Andrea Somma

Periodicamente archeologi di tutto il mondo affermano di aver effettuato scoperte sensazionali. Ad esempio non più di tre anni fa a Roma veniva scoperto il “lupercale”, ossia la grotta dove la lupa avrebbe allattato Romolo e Remo. All’annuncio del ritrovamento, come sempre, sono intervenuti tutti gli addetti ai lavori appoggiando la scoperta o bollandola come una bufala. L’incredibile annuncio, di fatto, è già caduto nel dimenticatoio, eppure si tratterebbe di una scoperta archeologica importantissima.
Un altro esempio si è verificato nel marzo dello scorso anno, quando l’archeologo britannico Bryn Walters ha annunciato al mondo di aver ritrovato, in un forte templare, una tomba contenente tre cavalieri, uno dei quali possedeva una spada con inciso sulla lama proprio il celebre simbolo dell’ordine del Tempio. Fin qui niente di straordinario. All’interno della sala è stata rinvenuto anche uno scrigno che custodiva un chiodo che risale ad un’epoca compresa tra il primo ed il secondo secolo dopo Cristo. Ma non è tutto. Il reperto, invece di essere completamente arrugginito, è stranamente lucido e ben conservato come accadrebbe se l’acido contenuto nel sudore della mano, o nel caso del chiodo, di molte mani lo avesse preservato dalla rovina del tempo. Ma perchè un oggetto deve essere custodito tanto gelosamente e trattato come una vera e proprio reliquia?
La conclusione più ovvia è che il chiodo in questione sia addirittura uno di quelli utilizzati per crocifiggere Gesù. E’ chiaro che un’affermazione simile è assolutamente priva di basi scientifiche però è altrettanto vero che è un’ipotesi affascinante anche se, appunto, solamente un’ipotesi. Ma il vero obiettivo di scoperte ed affermazioni di questo genere è quello di riportare l’attenzione su una materia come l’archeologia. Un tale comportamento ha da una parte il pregio di riaccendere l’interesse generale e magari “spillare” qualche finanziamento per approfondire le ricerche, ma dall’altra rischia di far perdere credibilità alla materia. Il rinvenimento di un chiodo usato per crocifiggere Gesù sarebbe una scoperta sensazionale, ma prima di affermare, con troppa leggerezza, una cosa simile, sarebbe il caso di approfondire le ricerche e studiare ogni minimo dettaglio. In fin dei conti non penso che nel primo secolo d.C. siano stati forgiati solamente 3 o 4 chiodi in tutto.
Ma quasi ogni giorno vengono annunciate nuove sensazionali scoperte, alcune verosimili o quantomeno ben documentate, altre invece palesemente assurde e che puntano esclusivamente allo scoop. Ultima, in ordine cronologico, è la scoperta dei Codici metallici dei primi cristiani che potrebbero rivoluzionare la religione, di cui si sta occupando con la consueta attenzione Adriano Forgione, noto studioso e amico di Terra Incognita.
Sarà la scoperta del secolo o l’ennesima bufala?