Tempus ridet brevi rodet

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Editoriale di Terra Incognita Magazine 18

di Alessandro Moriccioni

“Tempus ridet brevi rodet”. Il tempo sorride ma in breve distrugge ogni cosa.

E’ questo che pensavo osservando per la prima volta nella mia vita qualcosa che mi stava impressionando tanto quanto le grandi piramidi d’Egitto. Questo pensavo mentre osservavo le immense mura poligonali di Alatri, in compagnia dell’inviato Michele Rossi e del regista Giuseppe Mazzarella. Pietre gigantesche, incastri perfetti ancora in piedi dopo oltre un millennio, porte orientate con il tramonto dell’astro più importante per gli antichi, il sole, che fecondava la terra come nelle sacre leggende.
Ma allora se il tempo distrugge tutto e lascia soltanto rovine che significato poteva avere il nostro lavoro? Come potevamo noi aggiungere un tassello in quella stratificazione d’abitato ove molti alatrensi ignorano persino il proprio millenario tesoro nascosto?
Pensai ad
Ornello Tofani, che avremmo di lì a poco intervistato, che con la sua piccola stamperia aveva permesso al pensiero di esperti come Giuseppe Capone, di dipanare il mistero delle origini di questi alatrensi, che di esser romanizzati proprio non ne vogliono sapere. Pensai a Giancarlo Pavat che ci avrebbe parlato di Templari e simbologie antiche appena venute alla luce. Un mondo nuovo colmo di rimandi ad un passato ignoto che sta troppo stretto in un singolo libro figuriamoci in un documentario. Ed Alatri è un po’ fuori dal mondo su questo non ci piove.
Incredibile poi per me scoprire di essere pieno di volumi di Capone e della Stamperia Tofani nella mia biblioteca personale e per puro caso. Mi furono donati ad una mostra dell’editoria archeologica svoltasi presso il Museo Etnografico Luigi Pigorini di Roma, proprio da standisti del comune di Alatri a cui pensavamo documentaristicamente da molto tempo. Ma nulla mai accade per caso e di questo sono convinto. Alatri ci ha accolto a braccia aperte ed il risultato è tutto nella nostra puntata di
Terra Incognita – Gli Enigmi della Storia intitolata appunto “I Misteri della città di Alatri”. Che sta andando forte, per usare le parole del Maestro Ornello Tofani.

Il sito web www.ultimissime.net, si è espresso in questo modo sul nostro lavoro ad Alatri: Ennesimo risultato positivo a livello d’immagine per la città di Alatri. Continua infatti l’attenzione e l’interesse per Alatri e di suoi monumenti ed i suoi misteri, ascrivendo all’Amministrazione Comunale, in particolare l’assessorato alla cultura, un nuovo successo nella promozione e divulgazione dell’immagine della città, ed una ulteriore vetrina di rilevanza nazionale. E’ il turno del bel sito Terraincognitaweb.com, che in collaborazione con il Voyagerfanclub, ha realizzato uno splendido documentario […] dedicato ai misteri delle Mura Ciclopiche di Alatri, dell’affresco con il “Cristo nel labirinto” ed alla presenza in città dei Cavalieri Templari. “Terra Incognita” nato da qualche anno e dedicato a storia ed archeologia, che si è ormai affermato come autorevole punto di riferimento per tutti i ricercatori e appassionati di queste tematiche e di misteri. Ma non solo, infatti come recita lo slogan del sito e dei suoi documentari “quando il mito diviene archeologia, la ricerca si trasforma in avventura”. Quindi, storia, archeologia, misteri ma pure tanta avventura come novelli Indiana Jones. Ed è questo il taglio del documentario alatrense, scritto da Alessandro Moriccioni, Andrea Somma e Michele Rossi, diretto da Giuseppe Mazzarella, con la consulenza di Andrea Angelucci e con le musiche originali di Francesco Paniccia. In compagnia di Diego Marin, rappresentante dell’Associazione Culturale Pangea e Ornello Tofani si cercherà di fare luce sulle misteriose origini della città e di svelare i segreti delle mura megalitiche. Mentre con il ricercatore e scrittore Giancarlo Pavat ed il suo libro “Nel segno di Valcento” si parlerà ancora dei Templari e dell’affascinante enigma del Cristo nel labirinto”.

Per Terra Incognita è certamente un segnale positivo e di enorme crescita se contiamo anche la partecipazione alla trasmissione online Exos di Pino Morelli ove abbiamo presentato lo speciale “Ufo e Scienza”, a quella a radio Manà Manà di Alessandro Marcon dove si è parlato del documentario “La Civiltà Ipogea” ed al fatto che Michele Rossi è divenuto consulente della trasmissione della Rai Voyager.
Allora forse in questo caso il nostro contributo alla causa di Alatri può avere un senso; quello di ricostruire, con gli esperti che hanno partecipato alla nostra puntata Tofani, Pavat e Marin, il passato raso al suolo non tanto dal tempo ma dall’interpretazione errata della sua vera storia.
Per chiudere, Giovanni Tomassini, autore del libro “Gli Ultimi Custodi del Tesoro Templare” con cui gireremo tra poche settimane, dopo aver visto la puntata su Alatri mi ha detto di esser certo che questa città faccia parte del percorso templare che ospitò le reliquie mostrateci a Ferentillo l’estate scorsa.
“Avrete molte risposte” mi ha confidato e non ho potuto fare a meno di ripensare all’indecorosa fine che fece la Sfinge quando Edipo rispose correttamente al suo enigma. Non so perché, ma mi chiedo: cosa accadrà all’umanità quando avremo ottenuto tutte le risposte?

“Tempus ridet brevi rodet”. Il tempo sorride ma in breve distrugge ogni cosa.

E’ questo che pensavo osservando per la prima volta nella mia vita qualcosa che mi stava impressionando tanto quanto le grandi piramidi d’Egitto. Questo pensavo mentre osservavo le immense mura poligonali di Alatri, in compagnia dell’inviato Michele Rossi e del regista Giuseppe Mazzarella. Pietre gigantesche, incastri perfetti ancora in piedi dopo oltre un millennio, porte orientate con il tramonto dell’astro più importante per gli antichi, il sole, che fecondava la terra come nelle sacre leggende.
Ma allora se il tempo distrugge tutto e lascia soltanto rovine che significato poteva avere il nostro lavoro? Come potevamo noi aggiungere un tassello in quella stratificazione d’abitato ove molti alatrensi ignorano persino il proprio millenario tesoro nascosto?
Pensai ad
Ornello Tofani, che avremmo di lì a poco intervistato, che con la sua piccola stamperia aveva permesso al pensiero di esperti come Giuseppe Capone, di dipanare il mistero delle origini di questi alatrensi, che di esser romanizzati proprio non ne vogliono sapere. Pensai a Giancarlo Pavat che ci avrebbe parlato di Templari e simbologie antiche appena venute alla luce. Un mondo nuovo colmo di rimandi ad un passato ignoto che sta troppo stretto in un singolo libro figuriamoci in un documentario. Ed Alatri è un po’ fuori dal mondo su questo non ci piove.
Incredibile poi per me scoprire di essere pieno di volumi di Capone e della Stamperia Tofani nella mia biblioteca personale e per puro caso. Mi furono donati ad una mostra dell’editoria archeologica svoltasi presso il Museo Etnografico Luigi Pigorini di Roma, proprio da standisti del comune di Alatri a cui pensavamo documentaristicamente da molto tempo. Ma nulla mai accade per caso e di questo sono convinto. Alatri ci ha accolto a braccia aperte ed il risultato è tutto nella nostra puntata di
Terra Incognita – Gli Enigmi della Storia intitolata appunto “I Misteri della città di Alatri”. Che sta andando forte, per usare le parole del Maestro Ornello Tofani.

Il sito web www.ultimissime.net, si è espresso in questo modo sul nostro lavoro ad Alatri: “Ennesimo risultato positivo a livello d’immagine per la città di Alatri. Continua infatti l’attenzione e l’interesse per Alatri e di suoi monumenti ed i suoi misteri, ascrivendo all’Amministrazione Comunale, in particolare l’assessorato alla cultura, un nuovo successo nella promozione e divulgazione dell’immagine della città, ed una ulteriore vetrina di rilevanza nazionale. E’ il turno del bel sito Terraincognitaweb.com, che in collaborazione con il Voyagerfanclub, ha realizzato uno splendido documentario […] dedicato ai misteri delle Mura Ciclopiche di Alatri, dell’affresco con il “Cristo nel labirinto” ed alla presenza in città dei Cavalieri Templari. “Terra Incognita” nato da qualche anno e dedicato a storia ed archeologia, che si è ormai affermato come autorevole punto di riferimento per tutti i ricercatori e appassionati di queste tematiche e di misteri. Ma non solo, infatti come recita lo slogan del sito e dei suoi documentari “quando il mito diviene archeologia, la ricerca si trasforma in avventura”. Quindi, storia, archeologia, misteri ma pure tanta avventura come novelli Indiana Jones. Ed è questo il taglio del documentario alatrense, scritto da Alessandro Moriccioni, Andrea Somma e Michele Rossi, diretto da Giuseppe Mazzarella, con la consulenza di Andrea Angelucci e con le musiche originali di Francesco Paniccia. In compagnia di Diego Marin, rappresentante dell’Associazione Culturale Pangea e Ornello Tofani si cercherà di fare luce sulle misteriose origini della città e di svelare i segreti delle mura megalitiche. Mentre con il ricercatore e scrittore Giancarlo Pavat ed il suo libro “Nel segno di Valcento” si parlerà ancora dei Templari e dell’affascinante enigma del Cristo nel labirinto”.

Per Terra Incognita è certamente un segnale positivo e di enorme crescita se contiamo anche la partecipazione alla trasmissione online Exos di Pino Morelli ove abbiamo presentato lo speciale “Ufo e Scienza”, a quella a radio Manà Manà di Alessandro Marcon dove si è parlato del documentario “La Civiltà Ipogea” ed al fatto che Michele Rossi è divenuto consulente della trasmissione della Rai Voyager.
Allora forse in questo caso il nostro contributo alla causa di Alatri può avere un senso; quello di ricostruire, con gli esperti che hanno partecipato alla nostra puntata Tofani, Pavat e Marin, il passato raso al suolo non tanto dal tempo ma dall’interpretazione errata della sua vera storia.
Per chiudere, Giovanni Tomassini, autore del libro “Gli Ultimi Custodi del Tesoro Templare” con cui gireremo tra poche settimane, dopo aver visto la puntata su Alatri mi ha detto di esser certo che questa città faccia parte del percorso templare che ospitò le reliquie mostrateci a Ferentillo l’estate scorsa.
“Avrete molte risposte” mi ha confidato e non ho potuto fare a meno di ripensare all’indecorosa fine che fece la Sfinge quando Edipo rispose correttamente al suo enigma. Non so perché, ma mi chiedo: cosa accadrà all’umanità quando avremo ottenuto tutte le risposte?