Intervista con la scrittrice, che presenta a Terra Incognita la sua opera prima
di Francesco Paniccia
Una scoperta incredibile: uno scienziato crea un principio di vita, racchiuso in un piccolo uovo. La storia segue l’esperimento ed il suo divenire, prima nella piccola Lucyl ed in seguito in suo figlio Jack. Tra numerose avventure e molteplici viaggi, l’intreccio prosegue e si arricchisce di situazioni sempre diverse, attraverso numerosi passaggi nello spazio e nel tempo. Jack Eyis, aiutato dal suo nuovo amico Zac, che ha qualcosa in comune con lui, inizierà un nuovo progetto che mostrerà a sé e agli altri un’occasione di luce e di speranza.
“Jack Eyis”, opera prima di Francesca Menghetti, edita da “Progetto Cultura” è un breve romanzo che non potrà mancare nelle biblioteche di quanti amino il genere esoterico-fantascientifico e, più in generale, la buona lettura. Un lavoro di grande personalità narrativa in cui suspense e sentimento sono i principali ingredienti dell’intreccio, e i personaggi hanno la capacità di sedurre e far affezionare anche i lettori più esigenti. Noi di Terra Incognita ne abbiamo incontrato l’autrice, che ha molto gentilmente risposto alle nostre domande, aprendoci uno spaccato del suo mondo interiore e del suo approccio all’arte narrativa.
T.I. Allora, Francesca, come prima cosa vorremmo chiederti com’è nata la tua passione per la letteratura e quando hai sentito nascere in te il desiderio di scrivere.
F.M. Ho sempre avuto e sentito il desiderio di scrivere. Anche se, più che un desiderio, è stata una necessità. Scrivendo all’inizio un semplice diario, le parole hanno espresso e trasformato i miei silenzi in sensazioni “dette” e, per questo, più leggere e serene. Da quando ho iniziato a studiare seriamente la letteratura e gli autori, poi, sono stata piacevolmente colpita dal loro mondo personale; dalla loro attualità e capacità di trasmettere delle emozioni, universalmente e con semplicità. Concetti astratti, resi parole concrete e dense di espressione. Ho iniziato ad affezionarmi ad essi e alle loro opere letterarie quando frequentavo il primo liceo. E, principalmente, la mia Prof.ssa di Lettere mi ha introdotto alla narrativa e la poesia con grande partecipazione, interesse ed umanità. Questa donna è stata la prima persona a comprendere la mia capacità di esprimermi attraverso la scrittura e a dirmelo. Scrivere mi ha sempre aiutato a chiarire con me stessa dei pensieri e delle situazioni. Diciamo che, vedendole nella realtà della carta, le emozioni hanno più colori e meno dolore. Quindi certamente posso dire che all’inizio scrivere per me è stato un desiderio dettato dal bisogno. E, per molto tempo, ha rappresentato solo questo. Anche se, a volte, riuscivo a realizzare piccole biografie di persone e soggetti di fantasia. Lo scrivere si è trasformato invece in desiderio consapevole, quando sono cresciuta ed ho finito l’Università. Quando non ho avuto più bisogno di lasciare alle pagine un po’ della mia sofferenza, la fantasia ha potuto esprimersi in tutta la sua varietà e le sue molteplici sfumature.
T.I. I tuoi racconti e romanzi afferiscono al filone della cosiddetta Science Fiction. Puoi spiegarci il tuo legame con un genere così particolare? Cosa ti ha mosso a creare un’opera letteraria di questo tipo e in cosa pensi si accosti e/o differenzi “Jack Eyis” rispetto ai classici della narrativa fantascientifica?
F.M. Io ho letto molto nei cinque anni di Liceo e durante tutta l’Università. In seguito, quando ho iniziato a scrivere, non ho più letto così tanto. Per creare dal nulla un`idea, devo essere “vuota”. Tanto più la mia mente è “povera” di ricordi e di pensieri letti altrove, tanto più riesce ad essere ricca e a creare. In verità ho letto poco o nulla anche di “science fiction” e credo che il mio libro non faccia capo a un genere in particolare, anche se può essere avvicinato alla “fantascienza”, mentre la storia che racconto può avere attinenza con alcune religioni o credenze. In conclusione credo che si possa accostare al genere fantascientifico o meno, a seconda di ciò che vi trova in esso il lettore. E dunque, in tal senso, non trattarsi di fantascienza ma di “possibilità” altre rispetto a quelle conosciute. Vi è certamente un grande sostrato di fantasia che domina quest’opera. Ma anche molto esoterismo, assai familiare a chi abbia dimestichezza con alcune idee e principi.
T.I. Puoi dirci qualcosa in più su questo libro, che hai presentato venerdì 19 giugno, a Roma, presso MANGIAPAROLE LIBRI E CAFFE’?
F.M. Il libro è volutamente pieno di spunti e di direzioni probabili, come la vita; un viaggio da fare, in un momento di riposo e di leggerezza, per sognare o per credere. Il libro ed i suoi protagonisti sono pieni di futuro, con un passato importante dal quale non possono prescindere. E’ di fondo un invito a mescolare e ad unire, come un ponte: tanti momenti, tante mete.
Il libro parla di un`avventura, come tante capitano a noi tutti e si dirama e riunisce, come le nostre prove esistenziali. Con perdite, lutti, vittorie e scoperte.
Jack Eyis tocca diverse aspettative e molteplici sentimenti, lasciando una “sliding door” per i personaggi, come per noi stessi.
T.I. Cosa ti aspetti da questo esordio narrativo e quale pensi sarà la reazione dei lettori a questa deliziosa pubblicazione?
F.M. La mia realizzazione più grande è stata quella di rendere leggibile una mia fantasia: un sogno che può essere letto. Sapere o immaginare che questo mio pensiero possa allietare, distrarre e sorprendere uno o più lettori è la mia meta: condividere un’ illusione possibile.
A me scrivere è sempre stato sufficiente. Ma poter dare qualcosa agli altri è senza dubbio un`esperienza più ricca e più coinvolgente. Uno scambio di colori in movimento: una danza di vita. E quindi il mio augurio è che i lettori possano affezionarsi ai miei personaggi, sentendoli vicini alle loro emozioni, scorgendone analogie rispetto a se stessi e alle loro necessità.
Nel ricordare ai nostri lettori che il libro di Francesca Menghetti Jack Eyis può essere acquistato presso MANGIAPAROLE LIBRI E CAFFE’, in Via Manlio Capitolino 7/9 a Roma (www.mangiaparole.it – info@mangiaparole.it), oppure online presso vari siti specializzati, ringraziamo Francesca per la sua disponibilità e le facciamo il nostro più sentito in bocca al lupo.