Il piedone di marmo e il macaco

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Nei vicoli della Città Eterna è possibile scorgere molte cose curiose. Tra queste un enorme piede di marmo con un sandalo

di Walter Astori

Camminando tra le vie del centro, sorretto da un basamento rettangolare, s’incontra un enorme piede in marmo calzato da un sandalo, che dà il nome al vicoletto adiacente (via piè di marmo).
Difficile spiegare il perché si trovi lì, le fonti storiche si accavallano confuse. La più plausibile é che si tratti del piede della colossale statua ritrovata in loco nel XVII secolo, appartenente alla decorazione dell’arco di Camigliano.
Nel 1878 fu spostata da via piè di Marmo all’imbocco di via di Santo Stefano del Cacco. Molte le interpretazioni per questo “trasloco”: alcuni sostengono che fu trasferita per non ostacolare il corteo funebre di Vittorio Emanuele II; altri invece che fu spostata perché a pochi metri di distanza si trovava la bottega di un calzolaio. In questa seconda ipotesi il piede di marmo potrebbe essere considerato una prima rudimentale forma di cartello pubblicitario.
Il marito della vecchia che costrinse gli Altieri a cambiare i propri piani (vedi l’articolo “Palazzo Altieri e la casa della vecchia”) era un calzolaio. Chissà che il “piedone” non sia lì in onore di un discendente che ha seguito una lunga tradizione di famiglia.
Interessante anche l’origine del toponimo Santo Stefano del Cacco. Il vero nome della chiesa che si affaccia sulla via era Santo Stefano de Pinea, in virtù della pigna posta sulla sommità del campanile che dà anche il nome al rione. Successivamente il popolino la ribattezzò del Cacco in riferimento alla statua di Anubi a forma di cinocefalo e confusa con una scimmietta, più precisamente con un macaco. Da lì la storpiatura romanesca in Macacco e, in ultimo, in Cacco.