Il Colosseo e i demoni

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L’Anfiteatro Flavio è certamente uno dei monumenti più noti al mondo. Ma da dove deriva il suo nome Colosseo, con il quale è meglio conosciuto?

di Walter Astori

Non c’é turista che passi per Roma senza soffermarsi dinnanzi al Colosseo. Ma quanti conoscono l’origine del toponimo Colosseo? In realtà, come tutti sanno, il vero nome del monumento simbolo della città eterna é Anfiteatro Flavio. Da dove nasce quindi questa denominazione comune?
L’origine non é chiara: alcune fonti la fanno risalire al colosso di Nerone, una statua di circa trenta metri che si ergeva nella sua maestosità accanto all’anfiteatro. Altre invece dal luogo in cui sorge, dal latino Collis Isei, in virtù di un tempio di Iside sul monte Oppio che dava il nome alla contrada, detta Iseo.
Oltre a queste ipotesi plausibili vi era anche una leggenda curiosa, tramandata da Armannino Giudice. Secondo costui il Colosseo era un tempio infestato dai demoni. I sacerdoti che predicavano all’interno, al termine di ciascun rito, domandavano agli adepti con fare solenne: “Colis eum?”, ovvero “Lo veneri?” con riferimento al capo dei demoni. Da questo inquietante interrogativo sarebbe derivato il nome del monumento.
Nel corso dei secoli tale diceria ebbe molto seguito tra i romani. Se ne trova riscontro anche negli scritti di Benvenuto Cellini, che descrive la notte in cui si recò al Colosseo per assistere alle manifestazioni demoniache. Secondo la testimonianza del celebre orafo il suo compagno Agnolino Gaddi, spaventato a morte dalla situazione, “fece una strombazzata di coregge con tanta abundantia di merda, la quale potette più della zaffetica” (la zaffetica era una miscela di zolfo usata dagli esorcisti per scacciare i demoni dai luoghi infestati) ed i diavoli scapparono via semiasfissiati.
É forse in quell’occasione che é nato il detto comune “povero diavolo”.